Cosa si studia in Scienze della Comunicazione e quali competenze si acquisiscono
Capita abbastanza di frequente che chi intende iscriversi (o magari lo ha già fatto) al corso di laurea in Scienze della Comunicazione si senta dire: “Ah, certo, scienze delle merendine!”. Ecco, le cose non stanno proprio così.
Parliamo infatti di un corso di laurea estremamente interessante e stimolante che rappresenta una scelta formativa attuale e molto versatile, capace di aprire le porte a numerose opportunità professionali nel mondo digital, dei media e del marketing.
Questo è possibile perché propone un percorso di studi che non solo fornisce una base culturale solida, ma contribuisce allo sviluppo di capacità pratiche e strategiche formando professionistə in grado di trovare lavoro in molti settori. D’altronde nel mondo sempre più connesso in cui viviamo la capacità di comunicare in modo efficace e in più contesti è fondamentale, sia nel giornalismo che nella pubblicità, nei social media o nelle relazioni pubbliche. Quindi, se ti interessa capire come funzionano i processi comunicativi, l’influenza dei media sulla società e le strategie dietro il marketing e la persuasione, questo percorso può offrirti competenze teoriche e pratiche per costruire una carriera dinamica e stimolante.
Sfatiamo i falsi miti
Abbiamo detto che quello in Scienze della Comunicazione è un corso associato all’idea di semplicità, come se a sceglierlo fossero solo persone che non vogliono davvero studiare o che, banalmente, intendono riempire il tempo in attesa di schiarirsi le idee sul proprio futuro: possiamo dire che si tratti di una convinzione errata, alimentata da pregiudizi che non tengono conto della realtà del percorso formativo e delle competenze richieste in seguito dal mercato del lavoro. Quali sono questi falsi miti?
Intanto quello per cui la laurea in Scienze della Comunicazione sia completamente priva di valore. Non è proprio così, perché le competenze umanistiche, sociali e tech sviluppate nel percorso formativo rendono lə laureatə versatili e perfettamente in grado di adattarsi a diversi ambiti professionali. I dati dell’ultimo report Almalaurea parlano di un tasso di occupazione del 76,3% a un anno dal conseguimento del titolo magistrale, percentuale che sale all’85,6% a cinque anni.
Soprattutto negli ultimi anni, inoltre, il mercato del lavoro per i laureati in Scienze della Comunicazione si è evoluto rapidamente adattandosi alle trasformazioni digitali e alle nuove esigenze delle aziende offrendo opportunità nel giornalismo, digital marketing, relazioni pubbliche, social media management e comunicazione aziendale.
Non si tratta, quindi, di una laurea fine a se stessa ma di un percorso che insegna a comprendere i processi comunicativi e saperli gestire in modo efficace e apre a molteplici opportunità: con le giuste specializzazioni e competenze, si può lavorare come content creator, media strategist, brand manager, PR specialist, copywriter o giornalista, settori in crescita grazie alla digitalizzazione.
Infine il luogo comune più diffuso, quello per cui specializzarsi in questo settore non serva a nulla perché ormai “chiunque può fare comunicazione”. Certo, è vero che tuttə possono aprire un canale social, ma non tuttə sanno progettare strategie di comunicazione, analizzare dati, scrivere contenuti efficaci e comprendere il comportamento del pubblico.
Il settore della comunicazione richiede competenze specifiche, e questo corso di laurea è uno dei possibili iter formativi che fornisce strumenti per lavorare in modo professionale in un ambito competitivo e in continua evoluzione.
Insomma, il corso di laurea in Scienze della Comunicazione non è una scorciatoia ma una scelta consapevole per chi è interessato al mondo dell’informazione, dei media e della comunicazione strategica: richiede studio, aggiornamento continuo e una forte capacità di analisi critica. Sfatare questi falsi miti significa riconoscere l’importanza di una formazione che oggi più che mai è essenziale nel mercato del lavoro.
Com’è organizzato il corso di studi?
Il corso di laurea triennale in Scienze della Comunicazione è strutturato per fornire una formazione interdisciplinare che combina teoria e pratica nei diversi ambiti della comunicazione e prevede esami di base, insegnamenti specialistici e attività pratiche per sviluppare competenze strategiche nel settore. Se cerchi l’università giusta per te e le tue esigenze puoi consultare la nostra mappatura degli atenei italiani: intanto, ecco una panoramica dei principali ambiti di studio anno per anno.
Primo anno: i fondamenti teorici
Nel primo anno vengono trattate le basi della comunicazione con insegnamenti come Sociologia, Psicologia della Comunicazione, Semiotica e Linguistica. Inoltre, sono introdotti elementi di giornalismo, marketing e media studies, essenziali per comprendere i meccanismi della società dell’informazione.
Secondo anno: specializzazione e strumenti digitali
Nel secondo anno il percorso si arricchisce con insegnamenti più tecnici come Comunicazione d’Impresa, Strategie di Marketing, Social Media Management e Teorie dei Media Digitali. Spesso sono previsti laboratori pratici, progetti di gruppo e attività con aziende del settore per applicare le conoscenze acquisite.
Terzo anno: approfondimenti e tesi di laurea
L’ultimo anno permette agli studenti di personalizzare il percorso attraverso esami a scelta e stage presso aziende, agenzie o testate giornalistiche. Il corso si conclude con la stesura della tesi di laurea, che può essere teorica o basata su un progetto pratico.