Alla scoperta delle opportunità professionali e dei percorsi formativi di questo ambito, attorno a cui cresce un sempre maggior interesse

Progresso tecnologico, opportunità di viaggiare più facilmente, la velocità di internet e un vasto mondo di possibilità: in apparenza lə adolescenti di oggi hanno tutte le carte in regola per vivere meglio rispetto ai giovanissimə di 30 anni fa. Ma è davvero così?

I dati, purtroppo, ci dicono che rispetto al 1990 in Europa abbiamo anche il 32% in più di disturbi mentali diagnosticati.

Ad affermarlo è uno studio pubblicato su The Lancet che analizza i dati del Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study (GBD) del 2019 basato su una serie di dati sociali che hanno un impatto sulla salute.

Inoltre, secondo il Rapporto sulla salute mentale istituito dal Governo italiano, nel 2020 ci sono state 728.338 persone che hanno ricevuto assistenza per problemi di salute mentale, e di queste poco più della metà (53,6 %) erano donne. Questa cifra comprende anche 253.164 casi di persone che hanno avuto assistenza per la prima volta dai Dipartimenti di Salute Mentale.

Di recente, in particolare dopo la pandemia, si parla sempre di più dell’importanza della salute mentale, una componente fondamentale della vita di ogni persona, che spesso viene però trascurata o considerata secondaria rispetto a quella fisica.

Secondo il Report del 2021 di Ipsos, realizzato in 30 Stati in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale:

  • il 53% delle persone pensa molto spesso alla propria salute mentale;
  • il 79% la ritiene importante tanto quanto quella fisica;
  • il 42% pensa che il sistema sanitario le dia la stessa importanza di quella fisica.

La definizione di salute mentale secondo l’OMS

Ma cosa intendiamo con l’espressione salute mentale? L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, definisce la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità“. Qualsiasi fattore socio-economico, genetico, biologico o ambientale può influenzare lo stato di salute di un essere umano.

E se mi rendessi conto di non stare bene e di avere bisogno di aiuto, a chi mi dovrei rivolgere?

A chi rivolgersi quando abbiamo un disagio psicologico

Anche se piccoli turbamenti sono frequenti nella vita, quando questi causano notevole disagio o interferiscono con la quotidianità può essere di aiuto fare riferimento in primis ad unə psicologə con cui valutare la problematica presentata e il percorso migliore da intraprendere. Lə psicologə sarà in grado di percorrere con voi un percorso di terapia o di indirizzarvi alle figure di riferimento migliori, che si tratti di psicoterapeuta, psicanalista o psichiatra. Ma come si formano e in cosa si differenziano tra loro queste figure?

How to: lavorare nel campo della salute mentale

Non sono solo le persone con disturbi mentali ad aumentare, ma anche le figure professionali ad essi collegate. Ogni decennio raddoppia il numero di iscrittə all’Ordine degli Psicologi: 23 mila nel 1994, 48 mila del 2004, 92 mila del 2014, ad oggi sono 111.000. Per fare una proporzione, in Italia c’è unə professionista ogni 550 abitanti.
Come dicevamo prima, però, non esistono solo gli psicologə a occuparsi del benessere mentale: vediamo di seguito quali altre figure professionali possono essere coinvolte, e il percorso di studi da intraprendere per ricevere un’adeguata formazione.

Psicologə

  • Necessita di una Laurea Magistrale in Psicologia e il superamento dell’esame di Stato che permette l‘iscrizione all’Albo
  • Iscrizione all’Ordine degli Psicologi regionale
  • Si occupa della valutazione dei bisogni e della promozione del benessere in termini psicologici, non può prescrivere farmaci
  • Può lavorare in ambito clinico, ma anche nelle aziende, nello sport, a scuola, e in altri contesti.

Psichiatra

  • Laurea in Medicina e Specializzazione post-lauream in Psichiatria
  • Iscrizione all’Ordine dei Medici provinciale
  • Si occupa dello studio, della prevenzione, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali e dei comportamenti patologici
  • Può prescrivere farmaci.

Psicoterapeuta

  • Laurea in Psicologia o Medicina più specializzazione quadriennale post-lauream
  • Si occupa della cura dei disturbi psicopatologici attraverso strumenti non farmacologici
  • Il titolo di psicoterapeuta non abilita comunque alla prescrizione di farmaci, se il clinicə è uno psicologə e non un medicə.

Psicanalista

  • Laurea in Psicologia o Medicina più specializzazione post-lauream
  • Esercita la propria pratica clinica basandosi su un preciso approccio di riferimento (quello, appunto, psicanalitico)
  • La psicoanalisi affonda le sue radici nella teoria freudiana
  • Il titolo di psicanalista non abilita comunque alla prescrizione di farmaci, se il clinico è unə psicologə e non un medicə.

Queste sono solo alcune delle professioni che si possono intraprendere, perché, in verità, non esistono solo percorsi carrieristici per la salute mentale in ambito medico.Se si è interessatə al tema si possono valutare ad esempio anche i programmi di assistenza o di infermieristica oppure considerare l’assistenza sociale, tutti ambiti che entrano a contatto con il mondo della salute mentale.