Le regole e i consigli per arrivare prontə a un colloquio di lavoro, in presenza o da remoto
Incredibile ma vero, dopo aver inviato molti CV in risposta alle offerte e job application che hai trovato, ricevi finalmente la fatidica mail: ti propongono un colloquio!
Puoi congratularti con te stessə perché già questo è un buon traguardo, significa che c’è interesse per il tuo profilo e che chi offre il lavoro vuole conoscerti meglio per capire se sei il candidatə giustə per il posto. Finito di darti grandi pacche sulle spalle, puoi benissimo dedicarti alla fase due: il panico, l’ansia da prestazione, la necessità di fare una bella impressione.
Non c’è bisogno di preoccuparsi per questa altalena di stati d’animo, è normale reagire in maniera entusiastica e spaventata allo stesso tempo: un colloquio è l’occasione in cui mettersi in gioco per ottenere qualcosa, ma anche il momento in cui ad essere giudicati sono le nostre competenze e tanti aspetti del nostro modo di porci. Piuttosto, tutto questo fa sorgere una domanda: come si prepara un colloquio?
Partiamo proprio da qui: i colloqui sono come gli esami e i compiti in classe, si preparano. Quella di presentarsi con l’intenzione di improvvisare e andare a braccio non è una grande idea, e può pagare una volta, forse. Un colloquio va preparato, ma questo non significa studiare a memoria una serie di frasi fatte o un discorso di presentazione che non prevede interazione con chi ci troviamo di fronte. Preparare un colloquio vuol dire arrivare con le idee chiare e ordinate, approfondire qualche argomento che si può rivelare utile, aumentare la sicurezza in noi stessə per vincere la timidezza. Ma anche tanto altro.
Scopriamo quindi qualche consiglio utile per non arrivare impreparatə e aumentare le possibilità di fare una buona impressione.
“Parlaci di te”
Questa, di solito, è la domanda di partenza. Un po’ per rompere il ghiaccio, un po’ per cominciare in maniera graduale, in ogni colloquio ti chiederanno di presentarti. E non è così scontato che tuttə siamo in grado di rispondere nella maniera migliore: impappinarsi, esitare, andare in confusione, ma anche straparlare sono tutte azioni molto più comuni di quanto pensi. Per questo è importante arrivare con un breve discorso su di te, i tuoi studi, le tue esperienze, perché hai fatto application. Considera di parlare per un paio di minuti, facendo una panoramica del tuo percorso senza scendere troppo nel dettaglio per lasciare spazio per eventuali approfondimenti.
Informati su chi hai davanti
Studia bene chi c’è dall’altra parte, visita il sito e fai ricerche sull’azienda: che progetti fa, e qual è il tuo preferito? Che cosa ti interessa maggiormente della loro attività? Qual è la loro mission? Considera che è molto probabile che ti chiederanno perché ti sei interessatə proprio a loro: potrai rispondere che ne condividi i valori e gli obiettivi facendo riferimento a progetti pubblicati sul web.
Competenze
Approfondisci i temi legati al lavoro che andresti a svolgere. Per questo è importante esaminare molto bene la job description, fare attenzione alle competenze necessarie e allontanare ogni dubbio riguardo alla tua preparazione. Attenzione, però: non devi fare una lezione a chi ti sta ascoltando!
Consapevolezza e scioltezza
Lo ripetiamo: se ti hanno chiamato è perché pensano che il tuo profilo sia in linea con la loro offerta. Per questo motivo il modo in cui ti presenti e parli non deve essere inquinato dall’agitazione. Respira e fai una pausa se necessario, sorridi (il giusto). Mentre parli non esagerare con gli aggettivi, le frasi fatte e gli inglesismi.
Fai domande
Porre domande su cosa si aspettano dal candidatə o sulle possibilità di crescita all’interno dell’azienda è valutato molto positivamente, denota interesse e impegno. Non temere quindi di chiedere quello che ti sembra necessario. Evita, però, di informarti subito sulle ferie o sullo stipendio: di questo potrete parlare più avanti nel percorso di selezione.
Puntualità
La regola è molto semplice: se il colloquio è alle 10, presentati alle 10 o al massimo qualche minuto prima. Arrivare in ritardo è un pessimo segno. Ma presentarti mezz’ora prima non è da meno.
Attenzione alle videocall
Un’ultima dritta, particolarmente utile oggi che in tantə lavoriamo da remoto. I colloqui si tengono quasi sempre a distanza: fai il colloquio in un posto con la connessione stabile, senza sfondi imbarazzanti e nessuna interferenza di fratelli che passano dietro o genitori che ti portano la spremuta. Anche questi dettagli contano!
FAQ: preparare un colloquio di lavoro
Quali sono le domande da aspettarsi a un colloquio di lavoro
Se si viene contattati per un colloquio di lavoro, vuol dire che l’azienda, o comunque un eventuale datore di lavoro, è interessata a conoscere meglio il candidato. Una delle domande più frequenti è sicuramente “Mi parli di lei” (o “parlaci di te”, a seconda che usino il linguaggio formale o informale). Altre domande potrebbero essere “Descriviti in tre parole”, “Quali sono i tuoi punti di forza”, “Quali sono i tuoi punti di debolezza” oppure “Perché dovremmo scegliere te”. Poi, si passa a domande specifiche sull’eventuale esperienza lavorativa maturata per la mansione richiesta o relative alla propria istruzione.
Cosa non dire in un colloquio di lavoro
Tra le cose da evitare durante un colloquio di lavoro c’è quella di rispondere “Non lo so” a una domanda della quale, effettivamente, non si conosce la risposta. Meglio chiedere qualche minuto per pensarci o magari qualche suggerimento. Un’altra frase da evitare è “È sul mio curriculum”, perché sicuramente il recruiter ha intenzione di avere maggiori informazioni in merito ed esempi concreti. Evitare anche frasi come “So di non avere molta esperienza” o “Non ho domande”. Se invece si è reduci da un’altra esperienza lavorativa, magari finita male, evitare di parlare male del vecchio datore di lavoro o del posto di lavoro in sé.
Cosa dire quando ti chiedono di parlare di te
Si tratta di una domanda alla quale rispondere in maniera dettagliata, ma al tempo stesso concisa. Non c’è un’unica risposta corretta, bisogna fornire al recruiter gli aspetti della propria personalità e le competenze che sono adatte alla posizione lavorativa richiesta.
Come fare una bella figura ad un colloquio di lavoro
Per fare bella figura a un colloquio, per prima cosa è importante arrivare puntuali e rispettare l’orario. Poi, bisogna mostrarsi sicuri di sé e per nulla agitati. Inoltre, rispondere sinceramente alle domande che vengono poste e fare domande a tua volta.
Come si saluta alla fine di un colloquio
Alla fine di un colloquio salutare in maniera formale, senza dimenticare di ringraziare il recruiter per il tempo che vi ha dedicato. Altre frasi molto apprezzate potrebbero essere “È stato un vero piacere conoscerla”, “È stato davvero interessante” oppure “Grazie per la bella esperienza”.
Quale outfit posso indossare ad un colloquio di lavoro
L’outfit per un colloquio di lavoro può essere influenzato anche dall’azienda presso la quale lo si sta sostenendo. Solitamente, però, viene consigliato agli uomini di indossare un completo scuro (blu, grigio o nero), con camicia tinta unita e cravatta. Per le donne, invece, è meglio indossare un tubino o un completo giacca e pantaloni.
Come prepararsi ad un colloquio di lavoro Online
Con l’avvento del digitale e dopo il lockdown a causa della pandemia da Covid-19, si stanno diffondendo sempre di più i colloqui online. Stare attenti ad evitare di utilizzare sfondi poco consoni e, soprattutto, posizionarsi in un luogo in cui la connessione funziona bene e non ci sono persone che possano passare alle vostre spalle. Per simulare un colloquio online è possibile utilizzare anche apposite piattaforme disponibile in rete.
Quanto dura in media un colloquio di lavoro
Dipende, la durata media di un colloquio generalmente va dai 20 ai 45 minuti.
Come rispondere alla domanda: Perché dovremmo scegliere te?
I recruiter apprezzeranno sicuramente risposte relative alla propria passione per il lavoro richiesto, alle abilità possedute che sono uniche per il ruolo ricercato, alle eventuali esperienze pregresse maturate in quel campo, al proprio senso del dovere e alla propria determinazione. Inoltre, bisogna dire in che modo si pensa di poter contribuire in maniera positiva al successo dell’azienda. Un buon modo per rispondere alla domanda perché dovremmo scegliere te è di informarsi preventivamente sull’azienda, sulla sua missione e sui suoi obiettivi.
Come rispondere alla domanda: Perché vuoi lavorare con noi?
Questa domanda solitamente viene posta alla fine di un colloquio e serve per capire la reale motivazione del candidato. Di conseguenza, per fare una buona impressione, è bene elencare quali sono i motivi che vi hanno spinto ad inviare il vostro CV a quell’azienda specifica. Perché condividete la loro mission e/o i loro obiettivi. Evitare quindi frasi come “mi servono soldi” o “me lo ha consigliato un amico”.
Come rispondere alla domanda sui tuoi punti di forza e di debolezza
Per rispondere correttamente alla domanda sui punti di forza e di debolezza, per prima cosa bisogna essere onesti e sinceri. Poi è meglio portare degli esempi concreti, così da contestualizzare la situazione. E, infine, bisogna essere brevi e coincisi, concentrandosi su uno o due punti al massimo di forza o di debolezza.
Che domande fare a un colloquio di lavoro
Fare delle domande relative al luogo di lavoro, a cosa ci si aspetta e alle possibilità di crescita all’interno dell’azienda generalmente è visto di buon occhio dai recruiter.