Una guida per leggere questi strumenti utili, se sai come decifrarli
Scegliere in quale università immatricolarsi non è banale. Nella ricerca dell’istituto che offre il miglior percorso di formazione, può capitare di imbattersi in articoli che parlano del valore delle università italiane e mondiali, inserendo gli atenei all’interno di classifiche.
Questi ranking sono realizzati da enti esterni come istituti di ricerca o redazioni giornalistiche, e valutano le università sulla base di una serie di indici caratteristici attribuendo un peso specifico a determinati fattori: per esempio, una combinazione tra differenti parametri come ricchezza dell’ateneo, qualità della ricerca, selettività dellə studenti o la reputazione internazionale.
Di classifiche ce ne sono moltissime, ma come interpretare questi dati? C’è molto dibattito sull’accuratezza delle classifiche, legata alla diversità nelle metodologie di rating che indica la mancanza di consenso univoco in questo campo. Infatti, se si scava nel bacino mondiale delle graduatorie accademiche emergono diverse decine di classifiche e sotto-classifiche.
In base alla classifica e ai parametri presi in considerazione, lo stesso ateneo può salire fino ai vertici o perdere posizioni, anche perché quasi tutte le rilevazioni sono suddivise in sotto-ranking, magari per corso di laurea o tasso di occupazione. Questa arbitrarietà dei contenuti è ovviamente molto criticata.
Quali sono i ranking più famosi per classificare le università
Su tutti, i tre con il maggiore impatto mediatico sono:
– Times Higher Education: una rivista che oltre al ranking propone un magazine di approfondimento sui temi e le ultime news dalle università di tutto il mondo.
– Shanghai Ranking: nome con cui si indica il report pubblicato dalla Shanghai Ranking Consultancy, nata per sostituire la graduatoria realizzata dalla Shanghai Jiao Tong University.
– QS World University Rankings: realizzata dalla società di consulenza Quacquarelli Symonds, questa graduatoria tiene conto di diversi fattori tra cui la reputazione di un ateneo e la qualità della ricerca. Se ne parla molto perché l’edizione 2021 ha riconosciuto il primato de La Sapienza di Roma nel Ranking by Subject 2021 per gli Studi classici, battendo anche Oxford che nel 2020 le aveva strappato il primato. Ma non solo, perché altre università italiane sono incluse nella lista.
La stessa classifica infatti premia anche il Politecnico di Milano, che si posiziona al quinto posto in Arte e Design e al decimo per Architettura, e la Bocconi presente al settimo, quattordicesimo e diciottesimo posto rispettivamente nelle sezioni Business and Management, Accounting and Finance e Economics and Econometrics.
Università: le classifiche made in Italy
Per quanto riguarda le classifiche redatte in Italia, queste sono le più importanti.
Classifica Censis
Ogni anno l’istituto di ricerca Censis realizza una classifica del sistema universitario italiano dividendo gli atenei tra pubblici e privati e in base alla dimensione. La valutazione tiene conto delle strutture disponibili, dei servizi erogati agli studenti, delle competenze di comunicazione digitale e del livello di internazionalizzazione.
Classifica del Sole 24 Ore
Il Sole 24 Ore definisce una classifica globale delle università dividendo gli indici in due macro categorie:
- Didattica che valuta: attrattività dell’ateneo, sostenibilità, stage, mobilità internazionale, borse di studio, dispersione, soddisfazione degli studenti e livello occupazionale.
- Ricerca che valuta: livello attività di ricerca, fondi esterni e alta formazione accademica.
Classifica ANVUR
L’ANVUR è l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, e costruisce la sua classifica dividendo le università per settore disciplinare, e calcolando il livello di qualità della didattica e della ricerca di ogni istituto.